Tetti piani
In edilizia il tetto piano è sinonimo di utilizzazione ottimale dello spazio, di libertà di espre ...
ContinuaGiribone Asfalti
La tenuta all’acqua della copertura dell’edificio ottenuta per sovrapposizione di una serie di piccoli e grandi elementi presuppone che il tetto sia necessariamente inclinato, dotato cioè di una pendenza sufficiente per impedire il ritorno dell’acqua sotto le sovrapposizioni. Le foglie della capanna primitiva, le tegole, le lastre di Eternit sono un esempio di elemento di tenuta all’acqua discontinuo. Molto spesso non è possibile o conveniente il tetto inclinato e si preferisce la copertura piana che è sinonimo di utilizzo ottimale dello spazio urbano, di libertà di espressione architettonica, di controllo del deflusso delle acque alle fognature e di risparmio energetico; e sempre di più nell’edilizia moderna si costruiscono i tetti parcheggio, i giardini pensili e le terrazze. Nella copertura piana l’elemento di tenuta all’acqua deve essere necessariamente continuo ed è realizzato in opera con materiali sfusi polimerici o bituminosi oppure per spalmatura di bitume alternata a fogli bituminosi multistrato o anche per giunzione di membrane prefabbricate in bitume polimero o polimeriche. Il manto impermeabile continuo è indispensabile per la tenuta del tetto piano ma può essere impiegato con successo anche sui tetti inclinati e può essere molto vantaggioso per i tetti di forma geometrica complessa. Il manto continuo può costituire anche elemento di tenuta sussidiaria nel caso di copertura con elementi discontinui, tegole o coppi su tetti di bassa pendenza ed in zone ventose, nell’applicazione cosiddetta “sottotegola”
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